lunedì 12 settembre 2011

Dieci anni e un giorno

Nel commemorare il decennale dell’11 settembre, Giorgio Napolitano ha inviato un messaggio al presidente Obama nel quale ricorda come la tragedia delle Twin Towers abbia «unito americani e non americani, nel segno del medesimo dolore e di una condivisa determinazione». Per il Presidente della Repubblica, «al di là dello shock immediato, tutte le Nazioni e i popoli civili hanno compreso che i nostri valori comuni fondamentali erano stati ripudiati e attaccati. Era necessario combattere contro il terrorismo internazionale, in quanto minaccia diretta non solo contro il mondo occidentale ma contro l’intera comunità internazionale. Questo è divenuto un comune impegno per la comune sicurezza». In quest’ambito, «importanti risultati sono stati raggiunti». E ancora oggi «la sicurezza di tutti rimane fondamentale. Ma dobbiamo anche guardare avanti e rafforzare quella solidarietà internazionale e multilaterale che ci ha sostenuto dieci anni fa. Non abbiamo semplicemente combattuto il terrorismo. Abbiamo salvaguardato i nostri valori comuni in pericolo; abbiamo difeso i diritti umani, lo stato di diritto, la libertà e il rispetto per la vita umana; abbiamo rifiutato uno scontro tra culture e abbiamo promosso il dialogo; abbiamo preservato i fondamenti e la legittimazione della comunità internazionale». Resta fermo «il nostro impegno comune per un mondo più sicuro, aperto e pacifico».
Giorgio Napolitano e Barack Obama al Quirinale, 8 luglio 2009
Nessuno ha avuto il coraggio di dire che li abbiamo invece traditi, quei valori. Che gli otto anni di Amministrazione Bush hanno cavalcato proprio quello scontro tra civiltà che Obama e le rivolte arabe sembrano aver momentaneamente riposto nel cassetto. Che a Guantanamo e ad Abu Ghraib abbiamo deliberatamente calpestato «i diritti umani, lo stato di diritto, la libertà e il rispetto per la vita». E se qualcuno riesce ad annoverare l’assassinio di Bin Laden tra gli «importanti risultati raggiunti», è assai più difficile fare lo stesso con la criminale invasione dell’Iraq e con l'occupazione dell’Afghanistan. Con buona pace della «solidarietà internazionale e multilaterale», ben presente al tempo della guerra contro i Talebani, ancora una volta abbiamo promosso la democrazia solo se compatibile con gli interessi occidentali, sostenuti da quelle stesse dittature che la Primavera Araba ha spazzato via. Unilaterale è stata l’Operazione Iraq Freedom, lanciata da Usa e Gran Bretagna sulla base di inenarrabili menzogne. E unilaterali sono state le tante offensive scatenate da Israele, in Cisgiordania come in Libano, come a Gaza, dove lo Stato ebraico ha smantellato le proprie colonie, sempre unilateralmente, nel 2005.
Inevitabile conclusione: il messaggio con cui Napolitano sotterra dieci anni di crimini e di fallimenti è un capolavoro di politically correct. Obbligato, certo. Speriamo almeno non sia sincero.

Manuel Lambertini

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