lunedì 5 gennaio 2015

Pino Daniele


A chi gli chiedeva se avesse paura della morte, a fronte di condizioni di salute già precarie, Pino Daniele opponeva un nettissimo diniego: «La morte? È la più grande bugia della vita».
La sua voce limpida e il suo cuore schietto, da artista allergico ai bluff dei professionisti dello spettacolo, erano entrati da decenni nel linguaggio quotidiano del popolo partenopeo, e le sue canzoni risuoneranno ora più forti che mai nei vicoli di una Napoli dalla bellezza sempre amara e struggente.
Terra mia, scritta oltre trent'anni fa, più di ogni altra potrebbe accogliere tutti i Sud del mondo in un abbraccio fraterno: dal Mediterraneo arabo all’Africa nera, alle impietose periferie delle metropoli latinoamericane. Una perla di poesia e sofferenza, un grido di dolore e di speranza in cui la «vita che se ne va» e la nera mestizia delle preghiere sembrano ricongiungere mare e cielo fino a sciogliersi in un eterno profumo di libertà.