sabato 12 marzo 2011

«A brigante, brigante e mezzo!»

Molti dei promotori dell’appello che segue hanno aderito alla manifestazione di oggi, in difesa della Costituzione repubblicana e della scuola pubblica. Il recente disegno di legge sulla giustizia è l’ultimo, umiliante attacco ai fondamenti della Carta costituzionale. E questa volta Berlusconi non ha nemmeno tentato di nascondere la natura ad personam del provvedimento: «Se avessimo avuto questa riforma della Giustizia vent'anni fa si sarebbe evitata l'esondazione, l'invasione della magistratura nella politica. E quelle situazioni che hanno portato, nel corso della storia degli ultimi venti anni, a cambiamenti di governo. Tangentopoli non sarebbe mai esistita. Questa riforma è come una liberazione che aspettavo dal 1994». Una simile dichiarazione, da sola, dovrebbe convincere l’opposizione a contrastare senza se e senza ma la «riforma epocale» pubblicizzata in questi giorni. Qualche settimana fa, proponendo il blocco a oltranza del Parlamento, Andrea Camilleri ha suggerito un’infallibile linea di condotta, resa celebre dal mai abbastanza compianto Sandro Pertini: «A brigante, brigante e mezzo!».




«Il governo Berlusconi, e la sua maggioranza parlamentare obbediente perinde ac cadaver, è entrato in un crescendo di eversione che mira apertamente a distruggere i fondamenti della Costituzione repubblicana e perfino un principio onorato da tre secoli: la divisione dei poteri. Di fronte a questo conclamato progetto di dispotismo proprietario chiediamo alle opposizione (all’Idv che si riunisce domani, al Pd che dell’opposizione è il partito maggiore, ma anche all’Udc e a Fli, che ormai riconoscono l’emergenza democratica che il permanere di Berlusconi al governo configura) di reagire secondo una irrinunciabile e improcrastinabile legittima difesa repubblicana, proclamando solennemente e subito il blocco sistematico e permanente del Parlamento su qualsiasi provvedimento e con tutti i mezzi che la legge e i regolamenti mettono a disposizione, fino alle dimissioni di Berlusconi e conseguenti elezioni anticipate. Se non ora, quando?»

Andrea Camilleri
Paolo Flores D’Arcais
Dario Fo
Margherita Hack
Franca Rame
Barbara Spinelli
Antonio Tabucchi

Manuel Lambertini


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