mercoledì 5 febbraio 2014

William S. Burroughs’s Birthday Party

William S. Burroughs (Saint Louis, Missouri, 5 febbraio 1914  Lawrence, Kansas, 2 agosto 1997)

Giorno del Ringraziamento
28 novembre 1986

Grazie per il tacchino e per i piccioni viaggiatori, destinati ad essere cacati attraverso le sane budella americane – grazie per un Continente da saccheggiare e avvelenare – grazie per gli indiani che ci procurano quel tanto di stimoli e di pericoli – grazie per le immense mandrie di bisonti da uccidere e scuoiare, lasciando le carcasse a marcire – grazie per le laute ricompense sui lupi e i coyotes – grazie per il SOGNO AMERICANO da involgarire e falsificare fin quando la nuda menzogna non vi risplenda attraverso – grazie per il KKK, per gli uomini di legge, per le rispettabili signore-casa-e-chiesa con le loro facce meschine, smunte, sgradevoli, perverse – grazie per gli adesivi “Ammazza un frocio in nome di Cristo” – grazie per l’AIDS da laboratorio – grazie per il Proibizionismo e la Lotta contro la Droga – grazie per un paese dove a nessuno e dato di badare ai fatti propri – grazie per una nazione di spie-sì, grazie per tutti i ricordi… va bene, facci vedere le tue braccia… sei sempre stato un problema, c’hai proprio rotto i coglioni – grazie per l’ultimo e più grande tradimento dell’ultimo e più grande dei sogni umani.

William S. Burroughs, Vicolo del Tornado,1989 


Avevano provato a “cooptarlo” nel Tempio della Grande Letteratura Americana quando era ancora vivo. Prima i “colleghi” Norman Mailer – che lo considerava «l’unico romanziere americano a cui si possa plausibilmente attribuire genio» – e James G. Ballard – per il quale era «il più importante scrittore emerso dopo la Seconda Guerra Mondiale». Poi l’American Academy of Arts and Letters, che nel 1983 lo incluse tra i propri membri. Ma William Seward Burroughs era un «drogato omosessuale pecora nera di buona famiglia», e tale volle restare. Tutta l’opera da lui prodotta, diceva, era rivolta «contro coloro che sono intenti, per stupidità o per programma, a far saltare in aria il pianeta e a renderlo inabitabile». Il suo Pasto Nudo, pubblicato nel ‘58, era nato come un’araba fenice da frammenti di testi che Ginsberg e Kerouac avevano ritrovato nella sua abitazione di Tangeri, dove si era trasferito dopo ininterrotte peregrinazioni. Burroughs – Old Bull Lee per gli amici beatniks – è morto nell’agosto 1997. Oggi avrebbe compiuto un secolo di vita. Altro da aggiungere? Una parola sì. Grazie.

Manuel Lambertini 

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