sabato 31 dicembre 2011

2011


Quello che volge al termine è stato un anno intenso. Ed è difficile dire per quale avvenimento in particolare sarà ricordato. La Primavera Araba? Il matrimonio di William e Kate? L’assassinio di Osama bin Laden? La morte di Steve Jobs? L’acuirsi della crisi finanziaria, con l’Italia a rischio default? La fine dell’era Berlusconi? O il profilarsi di una nuova guerra globale contro l’Iran di Ahmadinejad, passando per il vacillare del brutale regime siriano? Forse, anzi sicuramente, per tutte queste cose insieme. Alle quali vanno ad aggiungersi gli ultimi colpi di coda di un anno che, come molti dei suoi protagonisti, sembra non avere nessuna voglia di cedere il passo... La morte, a metà dicembre, del Caro Leader nordcoreano Kim Jong-Il potrà dare luogo a conseguenze non indifferenti sullo scacchiere internazionale, oppure risolversi sotto il segno della più piatta continuità. E le pressioni di Angela Merkel sul presidente Napolitano a sostegno del cambio di governo, rese note solo poche ore fa dal Wall Street Journal, forse apriranno nuovi interrogativi circa la sopravvivenza della sovranità degli Stati e della volontà popolare. Ma senza troppa riprovazione, né grossi rimpianti…
Avrete notato come molti degli eventi sopraelencati non siano stati minimamente sfiorati da questo blog, che domani festeggerà, oltre all’arrivo del 2012, anche il suo primo compleanno. Nell’impegnarmi per un drastico cambio di rotta – più come auspicio che come promessa – porgo ai miei tenaci lettori i migliori auguri di un felice anno nuovo!

Manuel Lambertini

Nessun commento:

Posta un commento