Nel commemorare il decennale dell’11 settembre, Giorgio Napolitano ha inviato un messaggio al presidente Obama nel quale ricorda come la tragedia delle Twin Towers abbia «unito americani e non americani, nel segno del medesimo dolore e di una condivisa determinazione». Per il Presidente della Repubblica, «al di là dello shock immediato, tutte le Nazioni e i popoli civili hanno compreso che i nostri valori comuni fondamentali erano stati ripudiati e attaccati. Era necessario combattere contro il terrorismo internazionale, in quanto minaccia diretta non solo contro il mondo occidentale ma contro l’intera comunità internazionale. Questo è divenuto un comune impegno per la comune sicurezza». In quest’ambito, «importanti risultati sono stati raggiunti». E ancora oggi «la sicurezza di tutti rimane fondamentale. Ma dobbiamo anche guardare avanti e rafforzare quella solidarietà internazionale e multilaterale che ci ha sostenuto dieci anni fa. Non abbiamo semplicemente combattuto il terrorismo. Abbiamo salvaguardato i nostri valori comuni in pericolo; abbiamo difeso i diritti umani, lo stato di diritto, la libertà e il rispetto per la vita umana; abbiamo rifiutato uno scontro tra culture e abbiamo promosso il dialogo; abbiamo preservato i fondamenti e la legittimazione della comunità internazionale». Resta fermo «il nostro impegno comune per un mondo più sicuro, aperto e pacifico».
Giorgio Napolitano e Barack Obama al Quirinale, 8 luglio 2009 |
Nessuno ha avuto il coraggio di dire che li abbiamo invece traditi, quei valori. Che gli otto anni di Amministrazione Bush hanno cavalcato proprio quello scontro tra civiltà che Obama e le rivolte arabe sembrano aver momentaneamente riposto nel cassetto. Che a Guantanamo e ad Abu Ghraib abbiamo deliberatamente calpestato «i diritti umani, lo stato di diritto, la libertà e il rispetto per la vita». E se qualcuno riesce ad annoverare l’assassinio di Bin Laden tra gli «importanti risultati raggiunti», è assai più difficile fare lo stesso con la criminale invasione dell’Iraq e con l'occupazione dell’Afghanistan. Con buona pace della «solidarietà internazionale e multilaterale», ben presente al tempo della guerra contro i Talebani, ancora una volta abbiamo promosso la democrazia solo se compatibile con gli interessi occidentali, sostenuti da quelle stesse dittature che la Primavera Araba ha spazzato via. Unilaterale è stata l’Operazione Iraq Freedom, lanciata da Usa e Gran Bretagna sulla base di inenarrabili menzogne. E unilaterali sono state le tante offensive scatenate da Israele, in Cisgiordania come in Libano, come a Gaza, dove lo Stato ebraico ha smantellato le proprie colonie, sempre unilateralmente, nel 2005.
Inevitabile conclusione: il messaggio con cui Napolitano sotterra dieci anni di crimini e di fallimenti è un capolavoro di politically correct. Obbligato, certo. Speriamo almeno non sia sincero.
Manuel Lambertini
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